Il pifferaio magico


 C'era una volta, tanto tempo fa...

...un paesino nel cuore della Germania, il suo nome era Hamelin.
Gli abitanti di Hamelin vivevano felici e spensierati, e la vita proseguiva tranquilla.
Un bel giorno d'Estate, qualcosa accadde.
Dal profondo sud, incominciarono ad arrivare dei topi.
Tanti topi.
Una miriade di topi.
Subito il sindaco riunì il consiglio comunale, ma nulla si riuscì a risolvere.
I topi erano troppi, per uno che se ne ammazzava ne comparivano cento.
La città era ormai satura di roditori, la vita era diventata insopportabile, gli squittii coprivano anche il silenzio della notte.
Il sindaco, ormai alla disperazione, decise di inviare dei messaggi fino alle lande più lontane, in cerca di un aiuto.
Passarono i primi giorni, nessuno arrivò, ormai le speranze erano al minimo, la popolazione era decisa ad abbandonare la città.
All'improvviso, uno sconosciuto all'orizzonte.
Vestito in maniera strana e col sorriso deforme, lo straniero bussò alla porta del sindaco, che aprì.
-Salve signor sindaco, mi è giunta voce che qui ad Hamelin c'è un problemuccio con dei roditori...
-Problemuccio?, ribattè il sindaco, -qui è pieno di topi, negli armadi, sotto ai letti, nei ripostigli, dappertutto!ma lei chi è, è venuto qui per questo, può risolverci il problema?
-Eheh...risolvere il problema...se così si può chiamare questa cosuccia...mi dia solo poco tempo e Hamelin tornerà il ridente villaggio di una volta!
Il sindaco non credeva alle sue orecchie.

 
Come avrebbe potuto quel misero uomo risolvere da solo il problema?
-Ok...vediamo cosa riuscirai a fare...ma...cosa vuoi in cambio?
-Eheh, sogghignò maleficamente il tizio,-mi accontento di poco, soltanto di mille scellini e...che tutto il paese vada a votare per me alle primarie del PD.
Il sindaco rimase zitto per un istante.
-Ma...tutto qui?beh credo che non ci siano problemi.
Anche l'opposizione, sicuramente non avrà da ridire vista l'urgenza della situazione...affare fatto!
-Bene!, tuonò lo straniero, -ora vado, risolvo il problema, e torno!
I cittadini rimasero nelle loro case, così aveva raccomandato lo sconosciuto.
Il silenzio era assordante, persino i topi per un attimo avevano smesso le loro attività.
A mezzogiorno in punto, il salvatore dalle lande lontane si presentò in mezzo alla piazza principale di Hamelin, e tirò fuori dalle tasche un lungo piffero nero, iniziando a suonare una melodia.
Una strana melodia.
Un'orrenda melodia.
Un frastuono incredibile si scatenò come una tempesta su Hamelin.
Rumore di topi, squittii terrificanti da tutte le parti.
Funzionava!
Lo sconosciuto pifferaio ce l'aveva fatta!
Il sindaco, in preda all'entusiasmo, si affacciò dalla torre più alta della città per godersi lo spettacolo, e vide.
Vide una massa di ratti che arrivava dalle montagne.
Provò a strabuzzare gli occhi un attimo, ma la scena non mutò.
Un'orda di roditori stava arrivando nel paese.
Dopo pochi minuti, Hamelin fu invasa da un'ennesima, terrificante orda famelica.
Nel giubilo più totale, i topi scesero in piazza con i ratti, devastarono e saccheggiarono la città, banchettarono fino a tarda notte, stuprarono vecchie vergini e bambini.
Quando la città fu rasa al suolo e le coltivazioni distrutte, i roditori la abbandonarono, sazi e satolli.
Lo straniero, incredulo, tento di nascondersi furtivamente in una carovana, ma fu scovato e ricacciato indietro con sdegno dai pur riconoscenti roditori.
I pochi cittadini superstiti, lo presero e lo torturarano per tre giorni e tre notti di fila.
Quando ormai il corpo era totalmente mutilato e tumefatto, decisero di controllare il nome del sadico benefattore.
Solo due lettere era scritte nei suoi documenti:W.V.
Il cadavere fu spedito in Africa.

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