Le sfide dell'arte #4

Ritorna la rubrica più amata da tutte le talpe di Volgograd.
Oggi sfida moderna, pure troppo, come direbbe Tomas Prostata.


René MAGRITTE




VS


Joan MIRO'


Commenti

  1. Benebenebenebene. Ci voleva un'altra VERA sfida dell'arte.

    Mirò è il pittore epilettico per eccellenza; guardate i suoi quadri e vedrete il caos totale. Molto originale. Molto futuristico e soprattutto molto colorato. Da tenere in salotto per stupire gli ospiti acculturati o per far venire il mal di testa agli incolti. Voto 8.5.

    Magritte invece è teso maggiormente ad una visionarietà più contenuta e sottile (ma non per questo meno profonda), di quelle che ricordano Dalì o De Chirico. Immagini da sogno talvolta incomprensibile, talvolta solo vagamente intuibile.
    Da esporre nel proprio studio o in camera da letto per stimolare la mente o conciliare il sonno. Voto 10.

    Il premio per gli interessi va al Mirò in fase "ultimi anni di vita", quando comincia ad occuparsi di sculture gassose e pitture sperimentali. Un vero peccato però che di queste non ci sia stato nulla di concreto.
    Però pur essendo entrambi surrealisti, ritengo che lo stile magrittiano sia molto più interessante dal punto di vista dei contenuti e dei messaggi. Ermetico ed esplicatorio allo stesso tempo. Tutte le sue opere sono avvolte da quell'alone di mistero e stranezza che colpisce molto spesso la mente più che non gli occhi di chi le vede. Un pittore mentale, ecco, mi verrebbe da definirlo così.
    Viva Magritte.

    Avevo ragione a dire che Magritte ha fatto pipe per tutta la vita (e c'è solo una p) :D

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  2. Benebenebenebene. Ci voleva un'altra VERA sfida dell'arte.

    Mirò è il pittore epilettico per eccellenza; guardate i suoi quadri e vedrete il caos totale. Molto originale. Molto futuristico e soprattutto molto colorato. Da tenere in salotto per stupire gli ospiti acculturati o per far venire il mal di testa agli incolti. Voto 8.5.

    Magritte invece è teso maggiormente ad una visionarietà più contenuta e sottile (ma non per questo meno profonda), di quelle che ricordano Dalì o De Chirico. Immagini da sogno talvolta incomprensibile, talvolta solo vagamente intuibile.
    Da esporre nel proprio studio o in camera da letto per stimolare la mente o conciliare il sonno. Voto 10.

    Il premio per gli interessi va al Mirò in fase "ultimi anni di vita", quando comincia ad occuparsi di sculture gassose e pitture sperimentali. Un vero peccato però che di queste non ci sia stato nulla di concreto.
    Però pur essendo entrambi surrealisti, ritengo che lo stile magrittiano sia molto più interessante dal punto di vista dei contenuti e dei messaggi. Ermetico ed esplicatorio allo stesso tempo. Tutte le sue opere sono avvolte da quell'alone di mistero e stranezza che colpisce molto spesso la mente più che non gli occhi di chi le vede. Un pittore mentale, ecco, mi verrebbe da definirlo così.
    Viva Magritte.

    Avevo ragione a dire che Magritte ha fatto pipe per tutta la vita (e c'è solo una p) :D

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  3. Benebenebenebene. Ci voleva un'altra VERA sfida dell'arte.

    Mirò è il pittore epilettico per eccellenza; guardate i suoi quadri e vedrete il caos totale. Molto originale. Molto futuristico e soprattutto molto colorato. Da tenere in salotto per stupire gli ospiti acculturati o per far venire il mal di testa agli incolti. Voto 8.5.

    Magritte invece è teso maggiormente ad una visionarietà più contenuta e sottile (ma non per questo meno profonda), di quelle che ricordano Dalì o De Chirico. Immagini da sogno talvolta incomprensibile, talvolta solo vagamente intuibile.
    Da esporre nel proprio studio o in camera da letto per stimolare la mente o conciliare il sonno. Voto 10.

    Il premio per gli interessi va al Mirò in fase "ultimi anni di vita", quando comincia ad occuparsi di sculture gassose e pitture sperimentali. Un vero peccato però che di queste non ci sia stato nulla di concreto.
    Però pur essendo entrambi surrealisti, ritengo che lo stile magrittiano sia molto più interessante dal punto di vista dei contenuti e dei messaggi. Ermetico ed esplicatorio allo stesso tempo. Tutte le sue opere sono avvolte da quell'alone di mistero e stranezza che colpisce molto spesso la mente più che non gli occhi di chi le vede. Un pittore mentale, ecco, mi verrebbe da definirlo così.
    Viva Magritte.

    Avevo ragione a dire che Magritte ha fatto pipe per tutta la vita (e c'è solo una p) :D

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  4. Benebenebenebene. Ci voleva un'altra VERA sfida dell'arte.

    Mirò è il pittore epilettico per eccellenza; guardate i suoi quadri e vedrete il caos totale. Molto originale. Molto futuristico e soprattutto molto colorato. Da tenere in salotto per stupire gli ospiti acculturati o per far venire il mal di testa agli incolti. Voto 8.5.

    Magritte invece è teso maggiormente ad una visionarietà più contenuta e sottile (ma non per questo meno profonda), di quelle che ricordano Dalì o De Chirico. Immagini da sogno talvolta incomprensibile, talvolta solo vagamente intuibile.
    Da esporre nel proprio studio o in camera da letto per stimolare la mente o conciliare il sonno. Voto 10.

    Il premio per gli interessi va al Mirò in fase "ultimi anni di vita", quando comincia ad occuparsi di sculture gassose e pitture sperimentali. Un vero peccato però che di queste non ci sia stato nulla di concreto.
    Però pur essendo entrambi surrealisti, ritengo che lo stile magrittiano sia molto più interessante dal punto di vista dei contenuti e dei messaggi. Ermetico ed esplicatorio allo stesso tempo. Tutte le sue opere sono avvolte da quell'alone di mistero e stranezza che colpisce molto spesso la mente più che non gli occhi di chi le vede. Un pittore mentale, ecco, mi verrebbe da definirlo così.
    Viva Magritte.

    Avevo ragione a dire che Magritte ha fatto pipe per tutta la vita (e c'è solo una p) :D

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  5. Benebenebenebene. Ci voleva un'altra VERA sfida dell'arte.

    Mirò è il pittore epilettico per eccellenza; guardate i suoi quadri e vedrete il caos totale. Molto originale. Molto futuristico e soprattutto molto colorato. Da tenere in salotto per stupire gli ospiti acculturati o per far venire il mal di testa agli incolti. Voto 8.5.

    Magritte invece è teso maggiormente ad una visionarietà più contenuta e sottile (ma non per questo meno profonda), di quelle che ricordano Dalì o De Chirico. Immagini da sogno talvolta incomprensibile, talvolta solo vagamente intuibile.
    Da esporre nel proprio studio o in camera da letto per stimolare la mente o conciliare il sonno. Voto 10.

    Il premio per gli interessi va al Mirò in fase "ultimi anni di vita", quando comincia ad occuparsi di sculture gassose e pitture sperimentali. Un vero peccato però che di queste non ci sia stato nulla di concreto.
    Però pur essendo entrambi surrealisti, ritengo che lo stile magrittiano sia molto più interessante dal punto di vista dei contenuti e dei messaggi. Ermetico ed esplicatorio allo stesso tempo. Tutte le sue opere sono avvolte da quell'alone di mistero e stranezza che colpisce molto spesso la mente più che non gli occhi di chi le vede. Un pittore mentale, ecco, mi verrebbe da definirlo così.
    Viva Magritte.

    Avevo ragione a dire che Magritte ha fatto pipe per tutta la vita (e c'è solo una p) :D

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  6. Sarò molto più sintetico.
    Mirò mi fa proprio cagare, al massimo potrei usarlo come sfondo del PC o per far impazzire un epilettico facendo roterare vorticosamente un suo quadro.
    Voto=2 di stima.
    Magritte è uno dei pochi moderni che salvo, almeno i suoi non sensi hanno un senso vero, o ci prova almeno.
    Voto=6.
    Kevin Bacon Schwarzer invece...ah no, qui lui non c'è, scusate.

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  7. Sarò molto più sintetico.
    Mirò mi fa proprio cagare, al massimo potrei usarlo come sfondo del PC o per far impazzire un epilettico facendo roterare vorticosamente un suo quadro.
    Voto=2 di stima.
    Magritte è uno dei pochi moderni che salvo, almeno i suoi non sensi hanno un senso vero, o ci prova almeno.
    Voto=6.
    Kevin Bacon Schwarzer invece...ah no, qui lui non c'è, scusate.

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  8. Sarò molto più sintetico.
    Mirò mi fa proprio cagare, al massimo potrei usarlo come sfondo del PC o per far impazzire un epilettico facendo roterare vorticosamente un suo quadro.
    Voto=2 di stima.
    Magritte è uno dei pochi moderni che salvo, almeno i suoi non sensi hanno un senso vero, o ci prova almeno.
    Voto=6.
    Kevin Bacon Schwarzer invece...ah no, qui lui non c'è, scusate.

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  9. Sarò molto più sintetico.
    Mirò mi fa proprio cagare, al massimo potrei usarlo come sfondo del PC o per far impazzire un epilettico facendo roterare vorticosamente un suo quadro.
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    Magritte è uno dei pochi moderni che salvo, almeno i suoi non sensi hanno un senso vero, o ci prova almeno.
    Voto=6.
    Kevin Bacon Schwarzer invece...ah no, qui lui non c'è, scusate.

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  10. Sarò molto più sintetico.
    Mirò mi fa proprio cagare, al massimo potrei usarlo come sfondo del PC o per far impazzire un epilettico facendo roterare vorticosamente un suo quadro.
    Voto=2 di stima.
    Magritte è uno dei pochi moderni che salvo, almeno i suoi non sensi hanno un senso vero, o ci prova almeno.
    Voto=6.
    Kevin Bacon Schwarzer invece...ah no, qui lui non c'è, scusate.

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  11. Beh, almeno stavolta uno dei due ti piace... stavo per pensare che avresti risposto con un lapidario "Mi fanno cagare entrambi" XD

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  12. Beh, almeno stavolta uno dei due ti piace... stavo per pensare che avresti risposto con un lapidario "Mi fanno cagare entrambi" XD

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  13. Beh, almeno stavolta uno dei due ti piace... stavo per pensare che avresti risposto con un lapidario "Mi fanno cagare entrambi" XD

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  14. Beh, almeno stavolta uno dei due ti piace... stavo per pensare che avresti risposto con un lapidario "Mi fanno cagare entrambi" XD

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  15. Beh, almeno stavolta uno dei due ti piace... stavo per pensare che avresti risposto con un lapidario "Mi fanno cagare entrambi" XD

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