Augusto e la social-network mania



Era un giovedì di pentecoste, e Augusto come ogni giovedì di pentecoste stava portando a spasso il suo opossum da compagnia, Mantronix IV. Arrivato al parco comunale, ecco lo schifoso imprevisto:all'orizzonte compare Giorgetto Ananas, ex compagno alle elementari famoso per la sua oscena prolissità. Dopo quaranta minuti di inutili e fastidiosi convenevoli, domanda finale di rito:"ce l'hai facebook"? "Facebook?che cazzo è?". Dopo aver ricevuto una costernata espressione di stupore, ricambiata da una decisa espressione di disprezzo, il Frangipetto decise di tappare il buco culturale. Tortato a casa, Google pronto rispose:Uno squallido social-newtork. Subito iscritto e deciso a impossessarsi della scena, ecco il doppio smacco:prima richiesta d'amicizia:Robertino Pompelmo(III profilo);amicizie di Robertino Pompelmo-terzo profilo, 4567;amicizie complessive Robertino Pompelmo I-II-III profilo, 234.456. Ci sarebbero voluti almeno 6 mesi di continue richieste per raggiungere il numero di contatti del Pompelmo. Serviva un intervento radicale... Direttamente dal Canada venne convocato per direttissima il sociologo Ronald McZuckenberg Riina Frangipetto, prozio centenario di Augusto che nel 1933 sperimentò a scopo scientifico una comunità chiusa dove la gente comunicava soltanto via sillabe. Con il prezioso aiuto del parente, Augusto creò una nuova piattaforma chiamata "Frangibook", dove tramite virus mandati per posta elettronica fu iscritto in automatico in 5 minuti il 92% degli abitanti della terra, anche quelli senza internet. Grazie alla tessera "Platinum Gold", il solo Augusto aveva accesso a modalità secondarie quali inserire post, commentare o richiedere amicizie. Tutti i contatti si ritrovarono con terribili ingiurie scritte in bacheca, senza possibilità di cancellarle perchè sprovvisti anche della tessera "Silver Bronze", in possesso soltanto del Frangipetto e dei suoi criceti. Non contento dei 6 miliardi e mezzo di amici su Frangibook, Augusto creò poi altri 40 account personali, segnalandone poi 24 per volgarità e si autodenunciandò alla polizia postale per spam mafioso e taccheggio virtuale. Purtroppo per lui, il capo della polizia postale era Alfonso dos Santos Riberio Pompelmpo, cugino di Robertino. Fù ritrovato in fin di vita, denudato e col corpo lacero, nei pressi di una strada statale frequentata notoriamente da puttane.

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