Rocky Balboa, ovvero "La vecchiaia è soltanto una leggenda metropolitana"



Ho creduto degno concludere la Fake-maratona di Rocky(fake perchè il V me lo son gioiosamente saltato, ci tengo alla mia salute mentale) con la visione dell'ultimo capitolo della saga.
Così come in John Rambo, Stallone decide di dare come titolo al film il nome completo del protagonista, Rocky Balboa.
Dopo aver sconfitto il re degli sbruffoni Apollo Creed, il cattivissimo Clubber Lang aka B.E.Baracus aka Mr.T, il gigantesco e dopato Ivan Drago da matre Russia e l'allievo sbruffone di cui non ricordo assolutamente il nome, stavolta Rocky...gestisce un ristorante.


Beh, da un vecchio di 58 anni non ci si può certo aspettare che continui a combattere, sarebbe ridicolo no?
La prima parte del film passa nella nostalgia più totale, tra Rocky che visita la tomba della defunta moglie(a cui ha dedicato il ristorante, "Adrian's), le liti col cognato Paulie che cerca di farlo uscire dalla spirale melanconica, le incomprensioni col figlio che sente il peso di un padre tanto importante e l'incontro con una donna, incontrata nel primo episodio della saga quando era ancora una ragazzina, con cui inizia una non-storia fumosa che porterà al nulla più totale.
Tutto qui?niente colpi, niente combattimenti inverosimili senza uno straccio di difesa?
Ovvio che si.
Nella seconda parte il sentimentalismo lascia il posto all'azione.
E la serietà lascia il posto al ridicolo.
L'emittente televisiva americana HBO decide di creare una simulazione al computer, con uno scontro tra il Rocky Balboa dei tempi d'oro e il campione del mondo in carica, il fortissimo e imbattuto hiphoppettaro Mason Dixon.
Il computer decreta vincitore Rocky, niente di meglio per i manager di Dixon, alla prese con un calo di popolarità del campione in carica, che vince sempre e troppo facilmente(33 incontri, 33 vittorie, 32 per k.o!).
Niente di meglio anche per Rocky, che a 58 anni suonati decide di accettare la sfida-esibizione col negrone, per dimostrare di valere ancora qualcosa.
Lasciando perdere i danni al cervello provocati dalla sfida con Ivan Drago, la commissione medica decide di dare il via libera a Rocky, che riesce a convincere i membri con un discorso strappalacrime, nientemeno che citando la Costituzione americana.
Il prescontro va liscio con le solite immagini degli allenamenti di Rocky(musiche, ovviamente, di Bill Conti, riarrangiate per l'occasione), e le schermaglie tra i due contendenti, col campione in carica che promette a Rocky di "non fargli troppo male e accompagnare i colpi".
L'incontro è il solito copione, la parte più importante del film segue il solito canovaccio di sempre:Rocky viene saccagnato di botte, reagisce, l'avversario se la fa addosso, e gli ultimi round con i due stremati che si danno un colpo ciascuno(palma d'oro della scena più ridicola, lo scambio infernale all'ultimo round, i due con delle facce da beoti che si lanciano una serie di colpi velocissimi completamente a caso, degna delle peggiori risse tra donne al mercato).
L'apice del ridicolo è ormai raggiunto, Stallone fortunatamente ci risparmia almeno la vittoria di Rocky, per decisione(non unanime) dei giudici la vittoria va al campione del mondo.
Finale all'insegna del volemose bene:Rocky fa pace col figlio, dimostra a se stesso di non essere un fallito, Mason Dixon contento perchè finalmente ha sostenuto un incontro vero e ha dimostrato di aver coraggio.
Coraggio nel picchiare(e non buttare giù) un vecchio incartapecorito.
Vabbè.
E' Rocky, che pretendete, che facciano un film su Rocky senza farlo combattere?
Come dite?potevano semplicemente NON farlo?
Voi fate troppe domande...

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