Augusto e la tv verità



Era un afoso giovedì di luna calante, e come ogni afoso giovedì di luna calante Augusto Frangipetto si preparava a portare a spasso il suo lupo messicano Pantaleo Sessagesimo.
Il lupo, come al solito, si tratteneva sotto la doccia, Augusto invece era già uscito e decise di ingannare l'attesa guardando un pò di tv.
Sul primo canale, in diretta, Porta a Porta.
Tema della puntata, la storia di una vecchia trucidata da un pazzo scappato da un ospedale psichiatrico, che dopo averla violentata con un machete le aveva urinato e vomitato addosso senza pietà.
In collegamento, l'intervista live con la vecchia ancora grondante.
Alla vista della megera, Augusto si fiondò al bagno e rigettò copiosamente tutta la cena, tornando in cucina strisciando sul pavimento.
Pantaleo Sessagesimo, ormai asciugato e vestitosi, decise di lasciare il padrone in preda ai suoi malanni e di farsi portare a passeggio dal vicino, Robertino Banana.
Augusto si riprese completamente soltanto due ore dopo, seppe il tutto leggendo il bigliettino scritto dal lupo utilizzando il suo vomito.
Assalito dal più totale furore per il multiplo smacco, Augusto decise di spodestare l'Autority delle telecomunicazioni e di farla pagare al fottutissimo Bruno Vespa.
Assoldò direttamente da Novosibirsk  un prozio ex generale dell'Armata rossa, Wladimir Putin Roschild  Evilenko Frangipetto, reclutatore di mercenari senza scrupoli nelle guerre d'Afghanistan e Cecenia.
Il feroce milite organizzò un esercito misto di serial killer depravati in latitanza, mercenari ceceni e agenti corrotti della CIA, obiettivo:sterminare la redazione di Porta a Porta.
Assediati da colpi di cannone mentre registravano all'interno dello studio, i malcapitati si arresero quasi subito.
Due fantocci telecomandati con le sembianze dello psicologo Morelli e Crepet furono poggiati in due divani, mentre al centro della studio fu posto un lettino da chirurgo con legato sopra Bruno Vespa, plastico di se stesso.
Augusto conduceva il tutto, mascherato da Pippo Baudo.
I mercenari pensarono all'eliminazione della troupe, mentre le cure di Bruno Vespa, del regista e dei produttori furono prese dai serial killer depravati.
I loro resti si possono oggi trovare all'interno del cavallo di Viale Mazzini.
Si dice che il caso fu misteriosamente insabbiato da anonimi agenti di un'anonima organizzazione...

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